Damien Hirst è un artista inglese, capofila del gruppo conosciuto come Continua a leggere DAMIEN HIRST.
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MILANO. CARL GROSSBERG.
Dal 30 Gennaio 2014 al 31 Marzo 2014
MILANO
LUOGO: Galleria Milano
TELEFONO PER INFORMAZIONI: +39 02 29000352
E-MAIL INFO: info@galleriamilano.com
SITO UFFICIALE: http://www.galleriamilano.net
LIGHT PAINTINGS.
ROY FOX LICHENSTEIN
RAFFAELLO GLOBETROTTER
Francoforte e Torino. Prosegue fino al 2 febbraio allo Städel Museum la mostra sul «Ritratto di papa Giulio II», eseguito da Raffaello fra il giugno 1511 e il marzo 1512: la versione acquistata dal museo tedesco nel 2010 è affiancata a quella raffaellesca degli Uffizi e alla copia di Tiziano della Galleria Palatina di Firenze, mentre la tela della National Gallery di Londra, ritenuta dagli anni Sessanta del Novecento la prima realizzata da Raffaello e inamovibile per motivi di conservazione, è presente in riproduzione digitale a grandezza naturale. Il ritratto di Giulio II della Rovere (1443-1513) è divenuto un archetipo del ritratto pontificio, un topos artistico a cui tutti i successivi ritratti di papi dal primo Cinquecento in poi hanno fatto riferimento, a partire da Tiziano che non solo vi si ispirò per il «Ritratto di Paolo III Farnese con i nipoti» ma ne realizzò una sua versione nel 1545. La mostra, curata da Jochen Sander dello Städel Museum e da Jürg Meyer zur Capellen, dell’Università di Münster, autore del più aggiornato catalogo ragionato dell’opera di Raffaello, fornisce anche la documentazione filologica e tecnico-scientifica più avanzata a dimostrazione dei legami stilistici, temporali, figurativi e chimici, in particolare nelle due opere raffaellesche esposte in mostra, di fatto coeve. Come spiega Jochen Sander,i pentimenti evidenziati, le modalità del disegno preparatorio e della pennellata, rintracciabili con chiarezza nella «Madonna Sistina» e nella «Madonna di Foligno», indicano come nel dipinto oggi a Francoforte la mano di Raffaello sia fortemente predominante sull’intervento della bottega. Giunge invece dall’Ermitage di San Pietroburgo la «Sacra Famiglia con san Giuseppe senza barba» di Raffaello esposta fino al 23 febbraio nel Palazzo Madama di Torino. Dipinta nel 1506-07 e realizzata per Guidobaldo da Montefeltro, duca di Urbino, la tela arrivò in Russia nel 1772, per acquisto dell’imperatrice Caterina II. «In cambio», viene esposto nel museo russo il «Ritratto d’uomo» di Antonello da Messina appartenente alle raccolte di Palazzo Madama.
KANDINSKY. PALAZZO REALE, MILANO.
Per chi ancora non l’avesse vista, ecco un interessante approfondimento sull’esposizione.
Kandinsky. La collezione del Centre Pompidou è la mostra sul grande maestro russo che Palazzo Reale di Milano propone dal 17 dicembre 2013 al 27 aprile 2014.
La mostra è promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, da Palazzo Reale, dal Centre Pompidou di Parigi, da 24 Ore Cultura – Gruppo 24 Ore e Arthemisia Group.
Folgorato da “I covoni” di Claude Monet, Kandinsky lascia la carriera universitaria per diventare pittore. Segue un corso di studi classico a Monaco sotto la guida di Anton Azbé e Franz von Stuck.
Sviluppa dunque un pensiero artistico proprio in grado di abbracciare diversi campi dell’arte, dalla pittura alla musica al teatro. In questi ambiti cerca di difendere lo spirituale nell’arte, titolo anche di un suo saggio fondamentale.
IL SEICENTO LOMBARDO ALLA PINACOTECA DI BRERA, MILANO.
Fino al 12.01.2014
Tra tormento ed estasi, la Pinacoteca mostra i suoi gioielli mai visti. Tra Cerano, Morazzone, Procaccini, Tanzio, Fede Galizia, un tripudio di colori in un’enorme quinta teatrale che mischia celeste e terragno, sacro e profano.
In attesa di poter vedere sempre queste opere esposte, come promesso dalla soprintendente Sandrina Bandera, nella futura “Grande Brera”, l’esposizione milanese è un tripudio di colori, un fruscìo di sete e stoffe preziose, un’enorme quinta teatrale in cui sacro e profano, celeste e terragno si uniscono in un mix che stordisce, inquieta, sublima. Ma è, soprattutto in questi tempi, una coraggiosa mostra di ricerca, di restauro e di riscoperta. Anche per questo merita assolutamente una lunga e meditata visita.
http://www.exibart.com/notizia.asp?IDNotizia=40886&IDCategoria=1