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Panning for Hidden Gems (Christmas Edition)

joebeckerphoto

One chore I accomplish each winter is to edit my photo library for all the photos I neglected to edit earlier in the year. Editing is a thankless task that some notable photographers even suggest is unnecessary due to disk drives being inexpensive. However, it is hard enough for me to find the photos I want when things are edited, let alone when I don’t edit.

Editing, at least for me, has one big added benefit. By going over those thousands of image I took that I didn’t pay a lot of attention to earlier, I always find some hidden gems that I missed earlier (along with lots of dogs – but more on that in a later blog). As my Christmas present to you, I offer a look at some of the hidden gems I’ve found thus far during my editing. Merry Christmas everyone!

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MILANO, NATALE 2013: MUSEI E MOSTRE APERTE.

La vigilia di Natale (24 dicembre 2013) e i giorni di Natale, Santo Stefano, San Silvestro, Capodanno e l’Epifania tutte le sedi espositive milanesi rimangono aperte: non solo Palazzo Reale – con le mostre dedicate a KandinskijPollock e gli IrascibiliRodinWarhol e “Il volto del 900” – e il PAC, che ospita la personale di Adrian Paci; ma anche la sede “straordinaria” di Palazzo Marino, che accoglie in Sala Alessi la Madonna di Foligno di Raffaello, e la Fabbrica del Vapore che ha allestito nella sua Cattedrale lo spettacolo multimediale in 3D dedicato all’arte di Van Gogh.
Negli stessi giorni, inoltre, si potrà visitare la mostra-focus dedicata a Pellizza da Volpedo e al Quarto Stato, inserita nel percorso del Museo del Novecento, o il percorso esperienziale di “Brain” allestito nelle sale del Museo di Storia Naturale: entrambi i Musei, infatti, sono aperti durante tutte le festività.
Così come aperte restano le sale di Palazzo Morando | Costume, Moda, Immagine, che ospita quattro mostre: una dedicata a Coco Chanel nei ritratti di Marion Pike, un’altra, fotografica, che racconta la “Milano tra le due guerre” e i suoi Navigli; una terza che ripercorre la storia della maschera dal Cinquecento ai giorni nostri; e un’ultima dal titolo “Veni, vidi, Verdi”che rappresenta in un percorso di videoinstallazioni quella “donna mobile” protagonista delle opere verdiane.